sabato 30 maggio 2015

Zona Castello - Palazzo Dal Verme: il bel cortile del 400 incastrato tra i palazzi

In via Puccini 3 si trova un piccolo edificio dalla facciata anonima che rimane incastrato tra due palazzi moderni decisamente bruttini, specie dopo il sopralzo avvenuto qualche anno fa e che li ha sgraziati ulteriormente dotandoli di una sorta di cappello esageratamente fuori proporzione.




La facciata composta solo da due piani, il terreno e il primo piano, dall'aspetto vecchio che si trova incastrata tra i due palazzi cela uno dei cortili quattrocenteschi più graziosi di Milano: il cortile (o quel che ne rimane) del Palazzo Dal Verme.

Il Palazzo Dal Verme fu la dimora nobiliare di una delle famiglie più potenti della corte viscontea e sforzesca del XV secolo. Fu fatto edificare nella prima metà del 1400 da Luigi Dal Verme (1390-1449), conte di Sanguinetto. Il Dal Verme iniziò la sua carriera di condottiero al servizio del Conte di Carmagnola, di cui sposò la figlia, Luchina Bussone. Fu poi capitano di ventura sotto le insegne di Filippo Maria Visconti, dal quale ottenne i feudi di Bobbio e Voghera, e in seguito alla morte di questi combatté al fianco di Francesco Sforza. La costruzione della loro dimora nei pressi del Castello fu poi proseguita dal figlio Pietro e dal nipote Federico.

Fino all'inizio della Seconda Guerra Mondiale il palazzo Dal Verme rimase pressappoco immutato, ma durante i bombardamenti del 1943 venne gravemente colpito, salvandosi solo il bellissimo cortile interno. Nella ricostruzione post bellica si preferì una soluzione più redditizia creando attorno alla vecchia corte una serie di palazzi residenziali dalle volumetrie volutamente esagerate.

La facciata è stata ricostruita imitando un palazzo dell'ottocento. Al cortile, che spesso è aperto per una rapida visita, si accede attraverso un androne decorato ancora con affreschi rinascimentali originari. Il cortile si presenta oramai solo con la parte inferiore del porticato avendo perso la parte superiore. E' composto da un porticato su quattro lati di quattro arcate ciascuno con colonne in pietra sormontate da capitelli compositi a foglie d'acanto, che ospitano targhe a testa di cavallo con stemmi non più leggibili. Le colonne reggono le arcate e le crociere decorate ancora con gli originali affreschi quattrocenteschi. Fra i pennacchi degli archi, una serie di tondi in pietra alterna stemmi nobiliari a profili di personaggi della corte sforzesca. Al centro si trova una vera da pozzo scolpita, risalente sempre al XV secolo.

Anche in questo caso è un peccato aver perso un po' troppo il filo storico dell'edificio snaturandolo eccessivamente con questi palazzoni sproporzionati e invadenti che soffocano sia il vecchio cortile che la stessa strada ancora in parte dall'aspetto ottocentesco.







 Gli sgraziati sottotetti costruiti qualche anno fa.















Il cortile come si presentava all'inizio del 1900

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