lunedì 24 giugno 2013

I 7 Savi escono dall’ombra.

I 7 savi sono alcuni grandi personaggi dell'antica Grecia, vissuti tra la fine del VII e il VI secolo a.C., presi a riferimento dai posteri come modelli di saggezza. Fra di loro compare il primo filosofo della storia, Talete di Mileto.



Ancora oggi, i 7 sapienti sono figure mitiche di grande attualità.  Ma questi a cui ci riferiamo noi in particolare sono i giganti di pietra creati da Fausto Melotti – celebre scultore d’origine trentina, milanese d’adozione – rimasti ingiustamente nell’ombra per 50 anni, confinati nella polvere dei magazzini del liceo Carducci, dopo che i suoi studenti li avevano danneggiati durante le contestazioni degli anni ’60.

Se nel 2013 le imponenti sculture si sono risvegliate dal forzato letargo è grazie al restauro, operato con lavoro certosino dallo Studio Formica e finanziato dal Gruppo Sea.

E finalmente, dal 20 Giugno al 10 novembre potremo ammirare i 7 Savi in una location d’eccezione: l’aeroporto internazionale di Malpensa.  Il gruppo scultureo, infatti, inaugura il nuovo affascinante spazio espositivo “Porta di Milano”, luogo destinato ad arricchire ulteriormente l'offerta culturale della metropoli, ospitando iniziative artistiche di forte richiamo.

La “Porta di Milano”, progettata dagli architetti Pierluigi Nicolin, Sonia Calzoni Giuseppe Marinoni e Giuliana De Gregorio, era stata anche definita "soglia magica" per i suoi "effetti speciali”, che ora valorizzano i giganti di pietra.  La collocazione scelta per l’allestimento della mostra è in linea con un trend sempre più diffuso, quello di esibire opere d’arte di pregio negli scali internazionali, poiché essi rappresentano vere e proprie “porte sul mondo”, mentre i Savi di Melotti sono un ottimo “biglietto da visita per il territorio che servono”: così ha commentato il presidente di Sea, Giuseppe Bonomi, appoggiato dall’assessore comunale alla Cultura Filippo Del Corno.  Per finire con la citazione di Novo Umberto Maerna, assessore alla Cultura della Provincia di Milano, che sottolinea come "restituire alla comunità un bene per tanto tempo ad esso sottratto è un indubbio successo dell'amministrazione pubblica”.  Un successo che, siamo certi, sarà amplificato da una grande affluenza di pubblico e riaffermerà il ruolo centrale di Milano a favore dell’arte e della cultura.







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