Pare impossibile crederlo, ma all'epoca della Mediolanum romana Via Larga era il letto di un fiume, il Seveso, che qui formava un laghetto che pare avesse addirittura un porticciolo per l'attracco di imbarcazioni. <<Da scavi effettuati una prima volta negli anni 1935-1936 per l’apertura di piazza Diaz e una seconda volta nel dopoguerra (1951 e 1954) era emersa una banchina di porto tra il Bottonuto e via S. Clemente, con un andamento parallelo alle mura romane, dalle quali distava ben 14 m. La banchina era larga ca. 2,50 m, pavimentata con lastre di serizzo posate su palificazioni di rovere alte 2,50 m. In via Larga e in via S. Clemente si alzavano due torri, adibite forse alla sorveglianza delle barche o a magazzini di derrate statali [Da Storia di Milano] >>. Tracce di questa natura oramai sparita si trovano ancora in nomi di vie della zona, come Laghetto, Pantano, poslaghetto (ora scomparsa) e San Giovanni in Conca.
Il tempo, come spesso accade, cancella ogni traccia del passato e così, guardando oggi questa via, ci viene in mente tutto tranne l'acqua che qui scorreva. Via Larga altro non è ormai che un ampio stradone tutto cemento e catrame.
Ho spesso immaginato questa via alberata; vista la sua ragguardevole larghezza, potrebbe senza problemi avere anche fino a due eleganti filari di alberi.
Qui di seguito propongo in immagini un confronto tra la via com'è adesso e come mi piacerebbe che fosse: alberata, senza corsia preferenziale degli autobus e con ampi marciapiedi per ospitare un po' di verde urbano.
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